Il coraggio di curarsi

paura dei serpenti

paura dei serpenti

Vorrei raccontarti il modo in cui mi sono salvato la vita semplicemente superando una paura forte basata su un’idea irrazionale. Chissà se quando avrai capito di cosa parlo la penserai come me. Intanto se ne hai voglia, mettiti comodo e lascia che ti racconti una storia che comincia in una splendida giornata di sole.

Ogni anno amo trascorrere l’estate facendo lunghe escursioni di trekking in montagna. Un giorno mi trovavo in una valle e mentre avanzavo con attenzione nell’erba alta, sentii un sibilo inequivocabile, era il rumore di un serpente che strisciava verso di me. Fui colto da terrore e disperazione e mi sentii paralizzato, come se il serpente mi avesse già morso e il suo veleno avesse già bloccato i miei muscoli, ma per fortuna non il mio cervello che continuava a pensare velocemente e a cercare una via d’uscita.

Cominciai a battere forte i piedi a terra per spaventare il serpente e spingerlo ad allontanarsi. Ricordo infatti che mio nonno mi aveva detto di fare quanto più rumore in presenza di un serpente.

Mentre battevo i piedi a terra però, persi l’equilibrio e caddi all’indietro battendo violentemente la testa. Quello che successe dopo è il vero inizio di questo racconto.

Ero a terra e non riuscivo a muovermi perché stordito, come se mi avessero colpito con il taser, non avevo paura, mi mancava la lucidità per averne. Sapevo di essere in pericolo perché forse il serpente era ancora lì ed io ero a terra, inerme alla sua mercé. Passarono interminabili secondi, forse minuti e chissà se il sibilo che sentivo era solo la mia immaginazione o era davvero il serpente che mi osservava da vicino chiedendosi cosa fare.

Mettendomi per un attimo al suo posto, mi sarei chiesto anch’io come comportarmi. Era una bestiola di piccole dimensioni, ormai non più minacciata dalla mia presenza. Questo mi sono detto in seguito, sarà stato il motivo per cui fui graziato quel giorno.

Gli esseri umani hanno un grosso difetto, cercano sempre il perché delle cose. Perché ero caduto quel giorno? E perché me lo domandavo con tanta insistenza giorno dopo giorno? Come se qualcosa nel mio inconscio cercasse di avvertirmi di qualcosa che ancora mi sfuggiva. Divenne un pensiero fisso, da non dormirci la notte, eppure a tutti può capitare di perdere l’equilibrio.

Soffro di mal di schiena da almeno 15 anni. Ho sempre pensato che dipendesse dal fatto di aver portato lo zaino su una spalla sola ai tempi della scuola. Ti chiederai che c’entra. C’entra più di quanto tu possa pensare, perché mi sbagliavo, il mio mal di schiena non dipendeva dallo zaino.

Un altro problema che ho sempre avuto è un pericoloso intasamento delle arterie. Il mio angiologo mi disse che casi come questi di solito erano collegati ad eccessi di colesterolo o al fatto di fumare eccessivamente, eppure mangio in modo sano e non fumo. Le mie arterie erano talmente poco elastiche che mi era stato detto che rischiavo un infarto o un ictus. Insomma niente di ché.

Un giorno il mio mal di schiena era talmente forte che prenotai una visita da un pranoterapeuta consigliatomi da un vecchio amico. Quando gli spiegai quello che mi era successo, le perdite di equilibrio (in più di un’occasione), il mal di schiena e i problemi alle arterie, lui mi chiese di alzarmi in piedi e di camminare in avanti e all’indietro, dopodiché mi chiese di aprire la bocca e mi guardò i denti. Sulle prime non compresi il motivo per cui volle guardarmi i denti. La pranoterapia non è una branca della medicina ufficiale, per cui pensai che stesse per sottopormi a qualche rito sciamanico.

Mi fece tornare a sedere e mi chiese sorridendo – quand’è stata l’ultima volta che sei stato dal dentista? – Non capivo il senso della domanda né il motivo, dal momento che avevo problemi di equilibrio, mal di schiena e circolatori, ma i denti non mi facevano male per niente.

I tuoi problemi, mi disse, sono causati da due fattori, entrambi collegati ai denti: hai una malocclusione che sbilancia la tua testa leggermente in avanti, quanto basta per affaticare i muscoli del collo e delle spalle e provocarti mal di schiena e perdita di equilibrio. Oltre questo hai degli accumuli di tartaro nero, perché non fai una pulizia dei denti da almeno 7 anni. Questo ti causa un restringimento delle arterie perché i batteri si staccano e ti finiscono in circolo attraverso le infezioni che hai alle gengive, scommetto che ti sanguinano spesso quando ti lavi i denti, non è così? Questi batteri in circolo possono occluderti le arterie e provocarti infarti e ictus. Un’altra cosa che ho notato è che in alcuni punti le gengive ti si stanno abbassando, a riprova di quanto detto prima. Devi immediatamente farti fare una pulizia dei denti da un parodontologo e rimettere i denti a posto prima che ti venga una piorrea e ti cadano i denti o peggio, ti venga un infarto, dopodiché dovrai portare un apparecchio ortodontico per riallineare i denti, in modo da risolvere i problemi di equilibrio e il mal di schiena. Dopo quel giorno andai subito dal miglior parodontologo che conosco, Fabio Cozzolino, che mi confermò quanto detto dal pranoterapeuta, citandomi gli studi di Maurizio Tonetti, un luminare nel campo. Successivamente feci curare la mia malocclusione da Anna Mariniello, un’ortodontista in grado di utilizzare una tecnica invisibile estremamente efficace.

Fino a quel giorno avevo avuto una paura fortissima del dentista, del tutto irrazionale, ma tanto era bastato, insieme al fatto che non avevo mai avuto dolore ai denti, per farmelo evitare come la peste. Eppure quel giorno fu proprio un pranoterapeuta, cioè un praticante della cosiddetta medicina alternativa a mettermi sulla strada per risolvere definitivamente i miei problemi.

Aveva ragione su tutta la linea. Oggi, a due anni di distanza, posso dire che quel giorno acquisii la consapevolezza necessaria a perseguire la via della guarigione con coraggio e determinazione.

Non ho più avuto mal di schiena né problemi di perdita di equilibrio e mi sento più forte e vigoroso di prima. 

Il coraggio di curarsi ultima modifica: 2014-08-01T12:05:38+02:00 da Claudia Cammarano
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